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AOZHE ZHANG

AOZHE ZHANG

Zhang Aozhe, nato a Hefei, in Cina, nel 2008, è attualmente al primo anno della scuola superiore presso la Scuola Media Musicale affiliata al Conservatorio di Shanghai. Ha iniziato a studiare il violino all’età di 4 anni sotto la guida del Maestro Liu Xinhua, e a partire dai 9 anni è seguito dal Professor He Xian. A 14 anni ha eseguito con successo tutti i 24 Capricci di Paganini in un concerto personale e ha pubblicato un album. Ha collaborato con la Shanghai Philharmonic Orchestra, la Guangzhou Symphony Orchestra, la Kunming Nie Er Symphony Orchestra, e si è esibito allo Shanghai Spring International Music Festival nel 2021 e nel 2024. Ha tenuto concerti da solista in teatri prestigiosi a Ningbo, Fuzhou, Yunnan e in molte altre città, ottenendo ampi consensi.

Nel 2023 ha vinto il Golden Bell Award alla 14ª edizione del Chinese Golden Bell Award for Music, diventando il più giovane vincitore della storia del premio. Nel 2024 ha ottenuto il primo premio al 43° Concorso Internazionale di Violino “Rodolfo Lipizer” come concorrente più giovane, vincendo anche due premi speciali: “Miglior Studio di Lipizer” e “Migliore Nuova Interpretazione”. Nel 2025 ha conquistato il terzo premio nella sezione violino del 9° Concorso Internazionale di Musica di Sendai.

C’è stato un momento o un’esperienza specifica che ti ha fatto capire di voler diventare un musicista?

Avevo cinque anni quando vidi per la prima volta in TV il Concerto di Capodanno di Vienna, e ne rimasi profondamente affascinato. All’epoca avevo appena iniziato a suonare il violino, e i suoni che producevo erano ancora sgraziati. Ma in quel momento sognai che un giorno anch’io sarei stato capace di creare una musica così meravigliosa.

Cosa speri di comunicare o far provare al pubblico quando ti esibisci?

Attraverso le mie esecuzioni, spero che il pubblico possa entrare nel mondo interiore dei compositori — vedere i paesaggi che hanno dipinto con le note, sentire la gioia e il dolore intrecciati nelle loro melodie.

Se dovessi presentarti suonando un solo brano dell’intero repertorio, quale sceglieresti e perché?

Sceglierei il Concerto per violino di Tchaikovsky, perché sento una profonda affinità con quest’opera. La sua intensità emotiva parla alla mia anima artistica, e ogni volta che ho l’opportunità di suonarlo, la vivo come un’esperienza preziosa.