YUKI SERINO
Nata a Roma nel 2006 in una famiglia di musicisti, Yuki Serino ha iniziato lo studio del violino all’età di 2 anni. Ha studiato presso il Pre-College dell’Università Mozarteum di Salisburgo e all’Accademia Filarmonica di Bologna con Giuliano Carmignola. Attualmente studia con Pierre Amoyal e Georg Egger. Nel 2024 ha vinto il Primo Premio al Concorso Internazionale “Città di Cremona”, che l’ha portata a esibirsi all’apertura dello Stradivari Festival con il leggendario Stradivari “Cremonese” del 1715. Nel 2023 ha debuttato con la Baden-Baden Philharmonic Orchestra, ricevendo il plauso della critica e vincendo il “K. Troussov Next Generation Prize” e una borsa di studio. Si è esibita come solista in festival internazionali come il Bolzano Festival Bozen e le Settimane Mahleriane, in importanti sale da concerto in Italia, Austria, Germania, Giappone e Stati Uniti. Il suo repertorio spazia dal Barocco al Novecento, ed è riconosciuta per la maturità espressiva e la profondità musicale. Yuki suona un violino Giuseppe Antonio Rocca ca. 1843, gentilmente concesso da Montecarlo Rare Violins.
C’è stato un momento o un’esperienza specifica che ti ha fatto capire di voler diventare una musicista?
Crescendo in una famiglia di musicisti, il mio percorso nella musica è sempre stato naturale e chiaro. Fin dall’inizio, quando avevo appena due anni, l’ho vissuto con passione e serietà, crescendo con l’idea della musica non solo come qualcosa che amo, ma anche come un vero lavoro e un impegno profondo.
Cosa speri di comunicare o far provare al pubblico durante una tua esibizione?
Il mio obiettivo più grande, e la mia speranza, è che il pubblico si senta profondamente connesso a me e alla musica, vivendo qualcosa di autentico e reale, che parli alle sue emozioni e ai suoi ricordi, e che continui a risuonare anche dopo la fine del concerto, in modo duraturo e significativo.
Se dovessi presentarti suonando un solo brano dell’intero repertorio, quale sceglieresti e perché?
Se dovessi presentarmi con un solo brano, sceglierei la Ciaccona dalla Seconda Partita di Bach.
Questo brano contiene tutto: profondità, dolore, luce, pace… È emotivamente vasto, ma mantiene la semplicità e la purezza tipica dell’essenza barocca. Sento che mi permette di esprimere chi sono, non solo come musicista, ma anche come persona.
Prima Prova
PAGANINI Capricci n. 9, 17, 19, 24 (di questi, due capricci estratti dalla Giuria)
BACH Partita n. 2 in re minore, BWV 1004
TERRANOVA In a trace of light, fading memories
Seconda Prova
PAGANINI Variazioni su Mosè, M.S. 23
SCHUMANN Sonata n. 2 in re minore, op. 121
MENDELSSOHN Sonata in fa maggiore, MWV Q26
MENDELSSOHN Sonata in re minore, MWV Q9 Frammento
Semifinale
HAYDN Quartetto in fa minore, n. 5, op. 20 (I e III movimento) - 1° violino
STRAVINSKY Tre pezzi per quartetto d’archi - 2° violino
PAGANINI Variazioni su Nel cor più non mi sento, M.S. 44
SCHUMANN Quintetto con pianoforte in mi bemolle maggiore, op. 44 - 1° violino
Finale
PAGANINI Concerto n. 1 in re maggiore, op. 6
CIAIKOVSKIJ Concerto in re maggiore, op. 35